Ci sono concerti che vanno visti, altri che vanno ascoltati e poi ci sono concerti che vanno vissuti. il Country To Country di Londra è uno di questi ultimi e il pubblico Europeo presente a Londra l’11-12 e 13 marzo ha vissuto le stesse emozioni e la stessa atmosfera che si respira a Nashville durante la Fan Fair. Come ogni anno infatti Bob Harris, ex dj della BBC e padre/organizzatore di questa manifestazione è riuscito a portare, in collaborazione con la CMA, “Music City” in Inghilterra. Tantissimi concerti di artisti cosiddetti ”minori” (ne ho contati 57, tra Americani, Inglesi e Canadesi) che fanno da contorno alle superstars che si esibiscono nell’arena principale, stands a tema, manifestazioni correlate, file per foto e autografi e conferenze stampa proprio come avviene negli States durante la Fan Fair. Un grandissimo successo sia di pubblico che di immagine che proietta Londra come una delle nuove capitali della country music. Suddiviso per la prima volta in tre giornate, tocca a Thomas Rhett (figlio d’arte e uno dei nomi nuovi di maggior successo oltre Oceano) la responsabilità aprire il C2C venerdì all’O2 Arena, splendida struttura coperta con più di 20.000 posti a sedere, situata a Greenwich subito fuori Londra. Thomas Rhett ha un paio di pezzi che vanno forte (Die A Happy Man e Make Me Wanna) e ovviamente il ragazzo della Georgia li propone durante lo show, incentrato quasi tutto sul suo album It Goes Like This. Molto bravo, bella voce, belle canzoni non eccessivamente country ma questa è una costante di quasi tutti gli artisti Americani che, quando suonano al C2C, optano per un repertorio e per arrangiamenti il meno country possibile per venire incontro ai gusti musicali del pubblico Londinese per la maggior parte composto da giovani. Quasi a smentire quello che ho appena scritto, subito dopo Thomas Rhett e la volta di Dwight Yoakam e qui è davvero country music.
Gli anni passano (classe 1958), i capelli si ingrigiscono ma la voce rimane la stessa. Quando intona A Thousand Miles From Nowhere un brivido percorre la schiena degli spettatori meno giovani. Dwight è una leggenda e sentendolo suonare dal vivo si capisce il perché. Un’ora di pura country music e Bakersfield sound senza interruzioni, pescando dal meglio del suo infinito repertorio. Valeva la pena di venire a Londra anche solo per assistere a questo show ma la superstar della serata di venerdì deve ancora salire sul palco. Alle 21,30 precise (io mi chiedo come facciano gli Inglesi a essere così puntuali, qui in Italia neanche il complessino della parrocchia riesce a partire in orario) inizia Miranda Lambert e l’O2 Arena si infiamma. Lei, oltre che bella, e davvero brava. L’ultimo album Platinum (uscito nel 2014) è il filo conduttore di uno show che alterna momenti rock, momenti country e anche momenti semi acustici come il duetto con Ashley Monroe. Un’ora e mezza di grande musica che chiude la giornata di venerdì. Domani toccherà a Maddie & Tae, Sam Hunt, Little Big Town e soprattutto a Carrie Underwood. (Gianluca Sitta- Fulvia Foresti)