Ancora giovanissima, poco più di diciotto anni, ma Maya Rae può vantare un passato da apprezzata ‘enfant prodige’ nel nativo Canada dove ha già inciso standards jazz e pop. Ora si cimenta con materiale originale, frutto di uno sforzo compositivo talvolta ancora un po’ acerbo ma con più di un motivo per essere considerata tra le più promettenti figure femminili. Maya è stata invitata a Nashville dall’esperto produttore Steve Dawson e, con una solida band alle spalle, ha sciorinato una selezione che la avvicina a Norah Jones per attitudini tra jazz e pop, a Laura Nyro per saper muoversi con naturalezza tra atmosfere dense di soul e a Carole King per la freschezza delle sonorità pop che in questo suo “Can You See Me?” non mancano. Le doti vocali sono quelle che maggiormente colpiscono, il suo approccio è cristallino ed emerge il suo amore per la canzone jazz, genere da cui sembra volersi distanziare per abbracciare un suono appetibile ad un pubblico certamente più vario e vasto. La title-track sembra voler percorrere le stesse strade intraprese da Norah Jones con le belle tastiere di Kai Welch che è tra i sidemen più presenti in queste sessions mentre in “I Get By”, decisamente più pop, si distingue il grande lavoro al violino di Kristin Weber. “New For Me” la porta verso certo soul a la Nina Simone, una delle figure guida di Maya Rae, “Storm Leaf” ha gli stessi connotati, con Kai Welch (alla tromba) questa volta a dare profumi jazz alla melodia, “Freedom Fighter” si candida come una delle più belle e profonde canzoni dell’album grazie ad una interpretazione ancora più sinuosa e coinvolgente, “Mountain Angel” è notevole ‘soul number’ che fa crescere il ‘peso specifico’ del disco e la delicata e deliziosa melodia acustica di “Goodnight River” lo chiude con la sensazione che al prossimo appuntamento la giovanissima cantante canadese farà un ulteriore passo avanti verso la più completa affermazione. Intanto godiamoci queste belle canzoni. (Remo Ricaldone)