Quando si ha talento e carisma come Kris Kristofferson, scomparso all’età di 88 anni il 28 settembre 2024, non ci si stupisce quando alcuni dei migliori registi e unanimemente critica e pubblico che segue la country music sancisce un successo scolpito nel tempo. Musica e cinema hanno caratterizzato la carriera dell’artista di Brownsville, Texas e sono andati a braccetto lungo più di mezzo secolo incoronandolo come straordinario autore e performer e attore i cui personaggi sono stati ritagliati su di un viso tanto affascinante quanto espressivo. Il suo amore per country e folk ne hanno forgiato qualità purissime fin dagli albori degli anni settanta con dischi che dall’omonimo esordio e lungo un corollario prezioso con titoli come “The Silver Tongued Devil And I” (1971), “Jesus Was A Capricorn” (1972) e “Spooky Lady’s Sideshow” (1974), l’avventura straordinaria come membro degli Highwayman in compagnia di Johnny Cash, Waylon Jennings e Willie Nelson nel decennio tra il 1985 ed il 1995 e gli ultimi eccellenti dischi degli anni duemila come “This Old Road” (2006) e “Closer To The Bone” (2009) a suggellare un percorso di limpida bellezza. Registi come Sam Peckinpah che lo volle fortemente negli anni settanta in ben tre film come “Pat Garrett e Billy The Kid”, “Voglio La Testa Di Garcia” e “Convoy – Trincea D’Asfalto”, Martin Scorsese con cui recitò nel magnifico “Alice Non Abita Più Qui” con Ellen Burstyn e Michael Cimino, da lui amatissimo, che lo diresse nel bello ma sfortunato commercialmente “I Cancelli Del Cielo” hanno contribuito a sottolineare le sue doti di attore che esplosero comunque con “E’ Nata Una Stella” di Frank Pierson a fianco di Barbra Streisand in una scia importante in particolare negli anni settanta ma proseguita anche dopo seppur con titoli minori. Kris Kristofferson è sempre stato uomo la cui integrità morale lo ha portato ad un impegno sociale e politico che spesso lo ha visto criticare aspramente il governo americano e le sue ‘intromissioni’ per esempio in Nicaragua firmando uno dei suoi brani più impegnati come “Sandinista” dal suo solido “Third World Warrior” del 1990. Vero ‘outlaw’ per attitudine e formazione, figlio di un militare e profondamente contro ogni guerra, ispiratore del rinnovamento delle leggi musicali di Nashville legando il proprio nome a nomi come Johnny Cash, John Prine (lui che fortemente volle ‘spingere’ agli inizi della carriera il grande storyteller di Maywood, Illinois) e Billy Joe Shaver e facendosi portavoce di una country music che non aveva remore a trattare gli argomenti più scomodi o spinosi, Kris Kristofferson non si è mai tirato da parte quando si è trattato di difendere le proprie idee e questo ne ha amplificato il prestigio e l’autorità di un nome che oggi in moltissimi ricordano e rimpiangono. A poco a poco, inevitabilmente, si stanno perdendo pezzi fondamentali della nostra Musica salutando musicisti di cui purtroppo si è perso lo stampo. E Kris è indubitabilmente uno di questi. (Remo Ricaldone)