Il Canada, musicalmente parlando, si è distinto nelle ultime decadi come luogo in cui i suoni americani legati alle radici hanno subito un trattamento fresco, vibrante e personale. Sia quando si parla di country e folk, di pop o di blues e rock, molti sono i musicisti che hanno lasciato la loro impronta caratterizzata da talento e passione dando vita ad una scena interessantissima anche se spesso limitata come notorietà ai pur ampi confini geografici canadesi. In quest’occasione ci occuperemo di quattro recenti uscite discografiche, di quattro belle realtà che hanno in comune l’amore per il blues, per il rock ed in generale per la più genuina musica americana, declinato con accattivanti sfumature sonore. Cliff Stevens è un chitarrista di Montreal, Quebec che con questo “Better Days” arriva al disco numero cinque di una carriera intrapresa seguendo i suoi miti musicali, nel caso specifico Steve Ray Vaughan, Rory Gallagher, Eric Clapton e Johnny Winter. Il suo è un tocco chitarristico pulito ed essenziale, elegante e spesso sinuoso, al servizio di un repertorio comunqe variegato ed equamente suddiviso tra intensi ‘slow blues’, sfumature acustiche ed aperture più aggressive, sempre nel segno di uno stile contenuto e solido. Il suo nome sta girando da qualche anno non solo in patria ed il suo tour con gli inglesi Wishbone Ash rimane il suo punto più alto in fatto di esposizione mediatica, mentre “Better Days” potrebbe fornirgli il giusto e meritevole trampolino di lancio. Al debutto con un eccellente album intitolato “Through TheRain”, Lyle Odjick è un bravissimo armonicista dalle radici blues, fatto di per se non così ordinario per un nativo originario della riserva della tribù degli Algonchini a Kitigan Zibi nel Quebec ma ora residente a Ottawa. Lyle si è ben presto innamorato dei suoni dell’America ‘nera’, trovando in Muddy Waters e Taj Mahal due ’spiriti guida’ che lo hanno accompagnato nella genesi di questo disco che ha visto intorno al leader un ottimo combo chiamato Northern Steam. L’album è di notevole caratura e ha aumentato a dismisura la sua fama negli affollati ambienti blues canadesi che ne hanno tributato successo e affermazione. Caldamente consigliato. Più vicina a certo spirito ‘classic rock’ anche se non mancano le attitudini e le sfumature country, Angel Forrest, ancora da Montreal, è una valente vocalist affiancata qui da un manipolo di sidemen di prim’ordine facendo emergere tutta la sua grinta, freschezza e coinvolgimento. Sfogliando le pagine di questo album possiamo soffermarci sulle attitudini country della modulata “My Favourite”, sulle delizie acustiche di “Mad River”, tra i momenti più rilevanti melodicamente in compagnia del bravissimo Rob Lutes e sulla incisiva “Everything Changes”. “Better Side” è uno degli ‘highlights’ del disco, gustosamente elettro-acustico mentre inevitabilmente più vicina al blues è “Whiskey Wonder” che vede come co-protagonista Brandon Isaak, uno tra i migliori bluesmen a nord del confine americano. “Glitter & Glow” ed il commiato acustico di “Please, Please, Please” confermano un talento vocale purissimo e meritevle di essere riconosciuto anche al di fuori del Canada. I Waterstreet Blues Band sono una band dell’Ontario che basa il proprio sound sul blues ma che ne da’ una versione ricca di ‘groove’ vicino allo spirito rock, esprimendo sempre forza e vitalità. “Talkin’ About” è un album estremamente solido in cui accanto agli originali, tutti decisamente azzeccati e vincenti, fanno bella mostra le cover di “Miles To Go” di Samantha Fish e “Temptation” di Tom Waits. Anche se la loro dimensione ideale è quella in concerto data la grande verve e dinamicità, i Waterstreet Blues Band escono vincenti e convincenti in una selezione decisamente brillante. Quattro diversi modi di intendere le radici che vanno dal blues al folk passando per rock, country e soul e quattro importanto tasselli per conoscere una ricca e notevole scena musicale. (Remo Ricaldone)