Deanie Richardson è stata una enfant prodige che ha debuttato al Grand Ole Opry all’età di 13 anni e da parecchio è una delle più apprezzate e ricercate fiddlers a Nashville e dintorni. Tecnicamente inappuntabile sia quando ‘maneggia’ il bluegrass sia quando è alle prese con la country music, Deanie ha accumulato notevolissime esperienze come ospite nei dischi di gente come Patty Loveless, Vince Gill, Emmylou Harris, Ry Cooder, Bob Seger, Marty Stuart, Travis Tritt e molti altri, confermando una vitalità e una duttilità che le permette di esprimersi al meglio sia quando affronta Texas fiddle tunes, sia quando si accosta all’Irlanda (è stata per un po’ anche ospite sul palco dei Chieftains) o quando si affida ai più consoni bluegrass e country music. “Love Hard Work Hard Play Hard” fornisce la migliore fotografia di un talento puro e di una personalità dai molteplici toni. Ad aiutare ed arricchire un disco già di per se interessante ci sono le ospitate di Ronnie Bowman, tra le migliori voci maschili in ambito bluegrass, che impreziosisce una eccellente “Stoney Mae” in cui Miss Richardson gioca con grande sensualità disegnando bellissimi arabeschi con il suo fiddle, di Patty Loveless che regala una performance di gran classe nella tradizionale “Jack Of Diamonds”, della cantante scozzese Alyth McCormack che emoziona con lo stile vocale della sua terra che si chiama ‘puirt a beul’, ritmico e contagioso e della bravissima Dale Ann Bradley che porta le atmosfere in una country music genuina e senza tempo con “Tears Will Be A Chaser For Your Wine”. Ci sono poi i molti strumentali a comporre un insieme godibilissimo tra fiddle tunes del Lone Star State come l’iniziale “Black And White Rag”, duetti fiddle/banjo di notevole fascino come “Meadow Dancing” e “Chickens In The House” con il grande banjoista Scott Vestal, la classica “St. Anne’s Reel” e poi ancora “Kentucky Waltz” e “Lost Indian” che non fanno altro che confermare gusto, tecnica e calore per un’artista da conoscere e ammirare. (Remo Ricaldone)