Molte sono le esperienze accumulate in questi anni dalla californiana Ashley E. Norton, tra le più interessanti cantanti country dell’ampio panorama indipendente statunitense, partendo dalla città di San Diego dove ha riscosso ottimi apprezzamenti come membro della band tutta al femminile denominata Lady Psychiatrist’s Booth. La sua natura ‘girovaga’ l’ha comunque fatta sperimentare diversi percorsi sonori, dal folk-rock dei Delcoa nella scena musicale dell’Arizona, al duo più acustico Whitherward che l’ha portata a suonare anche qui in Europa, con una proficua parentesi nashvilliana dove ha scritto parecchie canzoni e si è un po’ fatta le ossa in un ambiente creativo e concorrenziale dal quale però ha un po’ preso le distanze per non farsi ‘standardizzare’ troppo. La conoscenza e la collaborazione con un produttore come Johnny Garcia, musicista esperto già con Garth Brooks e Trisha Yearwood, ha generato questo ottimo disco intitolato “Call Of The Void” dove è riuscita a mettere in luce una scrittura molto interessante al servizio di una voce piena, equilibrata e ricca di sfumature. Ne è risultato un progetto dove la country music è declinata in maniera contemporanea sfuggendo al rischio di risultare stereotipata, dando spazio ad armonizzazioni tipicamente californiane, spesso acustiche, dove secondo me esprime il meglio del suo talento. In questo senso “I Only Think About You When I’m Drinking” con un bel dobro a segnare la melodia, la classicamente country “I Wish” caratterizzata da una suadente lap steel, la deliziosa “Songbirds In The Stars” con un fiddle e un mandolino che portano un’aria gustosamente tradizionale e la azzeccata cover della bellissima ballata acustica “Going To California” dal repertorio dei Led Zeppelin valgono da sole il prezzo del biglietto con la loro grazia e poesia. Non mancano però i momenti più ritmati e vivaci come l’iniziale midtempo “Americana To Me” scelto giustamente come singolo per una melodia che conquista subito, “Baby Blue Jean” e la più pop “Modern Martyr”, come è giusto ricordare l’espressività di una “Every Woman I Know” e della title-track “Call Of The Void”, altri due esempi della bravura di Ashley E. Norton come autrice e come performer. Disco che farà felici coloro che amano la nuova Nashville ma anche quelli che hanno nel cuore certo country-rock di marca californiana. (Remo Ricaldone)