Irlandese della Contea di Down, Brendan Monaghan è un musicista legato a filo doppio alla propria terra anche se nella sua musica c’è una buona dose di pop e cenni country. Dotato di una brillante vena melodica, Brendan Monaghan ha, nel corso di una carriera discografica che dura da circa un ventennio, regalato pagine di buon cantautorato grazie ad un approccio sensibile e un suono fresco e brillante, spesso vicino allo spirito di band come i Waterboys o di icone folk come Calum Sands. “Light From The Light That Never Ends” conferma tutto ciò e conferma anche il legame con l’etichetta elvetica Brambus con la quale ha inciso per buona parte della sua carriera. Album dai colori vividi come i paesaggi della sua terra natale, questo suo nuovo lavoro mostra una bella ispirazione nelle melodie e attraverso le liriche che affrontano le dinamiche e le emozioni della vita di tutti i giorni sotto un’ottica positiva e ricca di speranza. “Always & Everywhere” per esempio fa rivivere lo spirito della band di Mike Scott con le sue aperture melodiche e un gustoso arrangiamento in cui spiccano l’accordion di John McCullough e il banjo di Colleen McCleery, introducendo il disco nel migliore dei modi. La pianistica “Please Don’t Let It Go” è accorata e pervasa da un alone di nostalgia, la seguente canzone che da’ il titolo all’album si avvale di una buona melodia tra pop e folk, suggestiva e gradevole, così come “I Found You”, scorrevole e brillante nel suo incedere. L’album prosegue così tra cenni irlandesi (“Will I See You Again?” con fiddle e banjo sotto il cielo dell’Isola di Smeraldo e “Love To Be Loved”), progressioni pop (“Come On Over” dal repertorio dei Bee Gees non ancora presi dalla spirale disco, la notevole “Her Second Floor Flat” con il retrogusto di certe cose del Mark Knopfler solista e la bella “Everything” ) e la scelta di un songwriting sempre in bilico tra i generi. A chiudere questo nono capitolo ‘svizzero’ ci sono anche ben quattro bonus tracks (decisamente più ‘folkie’) tutte da gustare. Buachaill maith, bravo, Brendan. (Remo Ricaldone)