Quello di Allan Thomas è un viaggio musicale che dura da più di cinquantanni, un viaggio che lo ha portato da New York dove ha mosso i primi passi a livello artistico alla West Coast dove ha intrecciato percorsi sonori con il meglio della scena californiana. Dal jazz al pop, dalla canzone d’autore al rock, Allan Thomas ha attraversato questi anni non rinunciando a mettersi in discussione, collaborando con nomi importanti come il jazzista Cannonball Adderley, Crosby & Nash e Donald Fagen, anima degli Steely Dan, band che ha lasciato un profondo segno nella sua musica. Sono stati invece relativamente pochi gli album incisi, sette, ma tutti ricchi di ospiti e di influenze, un ampio spettro sonoro che congloba blues, jazz, pop, rock e che potremmo semplicemente definire ‘american music’. “The Journey” significativamente celebra questo mezzo secolo di attività esplorando tutte le sfumature che hanno caratterizzato la sua carriera, con la presenza di gente come Michael Landau e Dean Parks alle chitarre, James Raymond (già con i CPR e spalla fondamentale negli anni recenti di David Crosby) e una bella serie di sidemen a supportare il nostro. Ci si muove tra l’ultimo Crosby e gli Steely Dan come sonorità, un elegante e raffinato sound che risulta sempre accattivante e piacevolissimo. Classe ed esperienza al servizio di una serie di brani che contribuiscono a creare un album che cresce molto con gli ascolti e lascia un retrogusto dolce ma mai stucchevole, sicuramente derivativo e ‘deja vu’ ma suonato splendidamente. Disco che può tranquillamente scaldare i cuori e fornire una buona compagnia nelle (prossime) fredde sere autunnali. (Remo Ricaldone)