Sei brani non sono molti ma sono sufficienti a tracciare una esaustiva fotografia della musicalità di Josephine Johnson, cantautrice salita alla ribalta (almeno negli States) grazie all’album “The Spark” pubblicato nel 2018. Attiva principalmente nel sudest degli Stati Uniti, tra Georgia e Tennessee, Josephine Johnson è in possesso di una interessante voce e di uno stile che unisce con fascino contemporaneo elementi roots e pop e questo ep è la conferma di talento ma anche di un buono stato di forma compositivo, muovendosi tra la sognante poetica di “Built To Last”, il pregevole chitarrismo dello strumentale ed evocativo “In The Field”, le radici tra gospel e folk di “Double High Five” in cui la nostra è all’ukulele, la pura bellezza dell’acustica “Where I Belong” (per chi scrive il momento più alto ed ispirato), le radici ed i ricordi di “Sister Rosetta Goes Before Us” e “Feather Song” con il suo commiato fatto di belle chitarre elettriche e di una melodia che conquista per freschezza e fascino. Le sue storie di relazioni interpersonali, gli arrangiamenti (e i contributi strumentali) equilibrati di Andrew Sovine, la qualità delle canzoni fanno di questo disco un ottimo spunto per conoscere un’altra bella voce della scena roots americana. (Remo Ricaldone)