Non è certamente un’ordinaria band acustica quella dei losangeleni Water Tower le cui radici si possono cercare sia nella più classica tradizione tra folk e bluegrass ma al tempo stesso sono figlie di un loro profondo amore per la psichedelia e per il punk. L’impianto strumentale è comunque acustico ma l’approccio è decisamente alternativo, a volte assimilabile al grande lavoro che stanno facendo a Nashville gli Old Crow Medicine Show. Non è un caso quindi che ospite d’onore sia un OCMS, Willie Watson che appare come cantante nella splendida title-track “Fly Around” o che Ron Reyes, già con la punk band californiana dei Black Flag, faccia una comparsata nella conclusiva, elettrica e nervosa, “Anthem”. “Fly Around” è il debutto ‘a lunga durata’ dei Water Tower e ora gode di una pubblicazione europea che sperabilmente ne amplierà la notorietà e farà luce su una band portatrice delle più vivaci e vibranti sonorità legate ad una inebriante ‘american music’. “Bobcats” è tra gli ‘highlights’ del disco con belle armonie vocali (in un momento sembra di ascoltare i Beach Boys nelle loro classiche armonizzazioni) e un arrangiamento molto tradizionale, “Come Down Easy” rimanda a certe cose del Dylan degli anni sessanta, quello in equilibrio tra i suoni folk e le attrazioni rock, “Town” è ballata sognante e un po’ psichedelica, con una bella melodia e il profumo dei sixties. Da segnalare ancora come momenti di notevole interesse sono “Classic Misdirection” ancora con reminiscenze ‘dylaniane’ nella struttura e tutto lo spirito californiano che ne amplia orizzonti e sonorità, la dinamica “It’s Wrong” e “Fromage” con un godibile intreccio di canzone folk e fascinazioni ‘grassy’. Album comunque godibilissimo e ricco di spunti. (Remo Ricaldone)