Pensato inizialmente come seguito a Graffiti U del 2018, The Speed of Now Part 1 viene completato durante il periodo più duro della chiusura causa covid-19. Questo non influisce sulla qualità delle canzoni, che sono sempre in perfetto stile Keith Urban, ma caratterizza alcuni testi a partire dalla iniziale Out the Cage. “Mi mancano i miei amici, mi manca il cielo. Mi sento come se vivessi per morire, ma non può essere quello che conta nella vita”, canta Keith che presenta Out the Cage come una canzone sulla pressione, anche psicologica, che si crea in certe situazioni comprese la messa in quarantena o il lockdown. In un’intervista alla CBS , Urban ammette di aver vissuto male il periodo del lockdown , ma alla fine, però, ha “alzato le chiappe dal divano” e ha messo tutta l’energia possibile per finire l’album nonostante la pandemia. Per fortuna sono poche le canzoni così cupe. Anzi The Speed of Now Part 1 è soprattutto un album solare e tonico. Il duetto con Eric Church ( We Were) è un gran brano “now country” perfetto per la programmazione radiofonica, mentre la title track The Speed of Now Part 1 svetta attualmente in testa alla classifica di Billboard e si candida a diventare uno dei maggiori hits del 2020. Molto originali anche Polaroid e Superman dal sound prettamente estivo. Da segnalare infine One Too Many , ottimo brano pop grazie anche alla partecipazione della cantante Pink. In sostanza un classico album a-la Keith Urban, ricco di tante tematiche, sonorità e sfumature e dove si lancia un messaggio ben preciso: la voglia di ripartire, nonostante i tempi, deve per forza prevalere su paura ed incertezza.