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“Profondo Sud” è un libro prezioso ed illuminante, un saggio scritto con grande passione, arguzia e profondità che prende spunto dalla voglia dell’autore, lo scrittore, traduttore e musicista fidentino Seba Pezzani, di raccontare il Sud cosiddetto storico, dal North Carolina alla georgia, dall’Alabama al Mississippi fino alla Louisiana ed al Texas. Lo scopo principale è quello di narrare la letteratura a sud della linea mason-Dixon alla luce degli avvenimenti storici che hanno caratterizzato luoghi dalla rigogliosa e fertile bellezza ma che, come per contrasto, hanno visto svolgersi pagine di inaudita violenza razziale, pagine ancora lungi dall’essersi esaurite. Tutti i contrasti di questa terra meravigliosa e misteriosa e degli uomini che l’hanno abitata vengono introdotti da un’analisi precisa ed attuale delle cause che hanno portato alla Presidenza degli Stati Uniti un personaggio mai così discusso e diremmo oggi ‘divisivo’ (anche se mi verrebbero in mente altri termini), analizzando il Sud come storico bacino elettrorale repubblicano e, anche in questo caso, fondamenta del più retrogrado pensiero sociale e razziale. Partendo dalle infauste commistioni tra oltranzismo religioso, uso smodato delle armi e un’economia basata sullo sfruttamento di schiavineri e anche di braccianti bianchi, i cosiddetti ‘white trash’, l’autore ci guida con mano sicura e lo sguardo dell’europeo progressista attraverso la letteratura sudista, profondamente segnata dai luoghi, dalla storia ma anche dalla cucina e dalla musica, riferimento quest’ultimo sempre di primaria importanza. Dai classici, William Faulkner e Mark Twain in primis, passando per grandi autori come Truman Capote, Harper Lee, Flannery O’Connor, Eudora Welty, Erskine Caldwell, Carson McCullers e Tennessee Williams, si arriva ad alcuni dei più importanti autori contemporanei, perni dell’attuale scena letteraria statunitense come il texano (dell’est) Joe Lansdale, Ronnie Everett Capps, Jefffery Deaver (spesso non considerato autore del Sud ma con profonde radici culturali in quelle terre), Daniel Wallace, Tom Franklin e Lawrence Block. Una lettura questa estremamente piacevole che fa emergere, dai vari strati di una prosa convincente e limpida, l’essenza e la complessità di un mondo che, pur con risvolti negativi nascosti (a volte nemmeno troppo) nelle pieghe di una società spesso ancorata ad un passato e ad una nostalgia ‘reazionaria’, ci ha regalato tantissimi slanci creativi che hanno contraddistinto musica, libri e cinema in maniera indelebile.(Remo Ricaldone)