E’ una storia vivida ed intensa quella narrata dai March To August, duo formato dalla coppia Derrick e Jodi Mears alla quale recentemente si è aggregata la violinista Aviva Tu a completare una bella realtà della scena indipendente che guarda alle radici più autentiche del suono americano. Da Fayetteville, Arkansas i March To August propongono la tradizione musicale delle Ozark Mountains aggiungendo le loro passioni bluegrass, folk e americana in un insieme decisamente godibile in cui spicca la calda voce di Derrick Mears alla quale spesso si affianca quella di Jodi, dando così la giusta varietà di temi e di suoni. Il loro amore per la storia e per la letteratura si materializza ora con un album in cui si intrecciano fiction e temi sociali intitolato “Songs Inspired By Witness”, lungamente elaborato e stimolato dalla lettura del libro di Karen Hesse che ha per titolo appunto “Witness”, un romanzo ambientato in Vermont e narrato attraverso gli occhi di un giornalista locale di nome Reynard Alexander che ci parla dell’eterna lotta tra il bene ed il male, prendendo spunto da tematiche legate a razzismo, negazione di diritti e la resilienza dei protagonisti coinvolti. L’album è un affascinante viaggio nel tempo e nei luoghi della profonda provincia americana, prettamente acustico dove protagonista è il banjo di Derrick Mears, guida sicura attraverso brani che si concatenano e prendono forma seguendo gli interpreti nelle loro storie a volte drammatiche, a volte piene di speranza, sempre volte a contrastare il male in tutte le forme in cui si presenta. In questo caso la figura di Johnny Reeves, pastore evangelico a capo della locale sezione del Ku Klux Klan, raffigura il personaggio negativo al quale si oppongono coloro che mirano ad una società condivisiva e aperta. Musicalmente i brani sono proposti in forma essenziale e per certi versi scarna ma sempre con quella cifra poetica che li rende veramente piacevoli, sia quando sono più intimi ed accorati sia quando le melodie si aprono per abbracciare le molteplici inflessioni tradizionali. Tutti i testi e la musica sono firmati dallo stesso leader Derrick Mears e confermano un’ispirazione di livello che merita l’attenzione degli appassionati di un’America ‘vintage’. “Hell Bound”, l’appalachiana “Running Booze” che apre l’album, le due versioni di “Only The River”, quella interpretata dalla voce della bravissima Jade Ayers e quella che chiude il disco cantata da Derrick Mears e “Johnny” dal forte sapore folk sono forse i momenti che lasciano una traccia importante nel nostro cuore e nobilitano un lavoro dalla forte valenza musicale e letteraria. (Remo Ricaldone)