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Il Canada ancora una volta ci regala un’artista dalle grandi doti espressive, un’autrice sensibile che nel corso dell’ultimo ventennio ha inciso ben nove dischi pur non raggiungendo un successo commerciale degno delle sue qualità. Lynn Jackson è una storyteller matura, capace di raccontare i rapporti interpersonali con profondità e intensità usando un linguaggio molto americano nell’approccio, decisamente ricollegabile al mondo ‘americana’ in un mix in cui rock e radici vengono unite in modo impeccabile. “Follow That Fire” gode poi della produzione di Michael Timmins, uno dei fratelli membri dei Cowboy Junkies, e proprio Michael presta la sua affascinante chitarra elettrica a queste canzoni così come Peter Timmins siede dietro ai tamburi ricreando talvolta le atmosfere oniriche e sognanti della band di origine. Dieci sono le canzoni di questo album, dieci capitoli di una narrazione vigorosa e fortemente poetica dove l’uso delle parole è ricercato e si integra perfettamente alle sonorità tra folk, country, rock e pop. Anche dai titoli si deduce che il messaggio è quello di risultare al tempo stesso profondo e stimolante con le intriganti “Random Breakdowns, False Starts & New Beginnings” e “Mystery Novels, Short Stories & Car Songs” che mostrano messaggi universali e cenni autobiografici. “Ghost” è nella sua immediatezza e grazia uno dei momenti più emozionanti, così come “Meet Me In The City” che si giova dei controcanti di Andy Maize, “Tossing & Turning” avvolge con calore interpretativo e un arrangiamento efficace in cui spicca l’organo di Aaron Comeau, la title-track “Follow That Fire” accarezzata dalla pedal steel di Aaron Goldstein e “Alice” dal tocco ancora emozionante. Le canzoni di Lynn Jackson mostrano tutta la sua grande umanità e coinvolgimento e saranno, per coloro che daranno loro fiducia, una calda coperta nelle prossime fredde giornate invernali. www.lynnjackson.net.(Remo Ricaldone)