“Looks like country music has found a new home”. Questa frase, pronunciata da Dierks Bentley durante il suo show, sintetizza perfettamente quello che il 15 e 16 marzo è avvenuto a The O2 Arena di Londra. Un grande successo dunque dovuto principalmente a due fattori: primo, un gruppo di artisti cha ha dato il massimo e ha trasformato questo week-end in un week-end davvero speciale; secondo, una organizzazione, guidata da Bob Harris, semplicemente perfetta che ha lavorato in maniera fantastica e ha coordinato con puntualità davvero britannica tutti gli eventi del C2C. Inoltre un applauso va fatto anche al pubblico, disciplinato e nello stesso tempo estremamente carico che ha contribuito a rendere il Country to Country un vero momento di festa soprattutto per i giovani. La cosa più incredibile dell’evento è stata infatti rendersi conto che il country oggi è principalmente una musica per giovani, visto le migliaia di ragazzi presenti a The O2 Arena. A questi fattori bisogna aggiungere che l’Arena, situata a Greenwich e con una capienza di oltre 20.000 posti coperti e a sedere, è una location perfetta per questo tipo di manifestazioni. Una mano infine l’ha data anche il clima, incredibile per Londra, con una temperatura molto più mediterranea che inglese. Puntuale, come da scaletta, tocca a Martina McBride, aprire questa edizione del Country to Country. la cantante di Sharon KS parte con Wild Angels ed è subito chiaro che sarà un week-end indimenticabile. Indipendence Day, Concrete Angel, This One For the Girls e soprattutto una cover di Elvis Suspicious Minds sono i momenti più alti dello show. La voce di Martina è quella di sempre e il suo concerto, di circa un’ora, si chiude con una standing ovation.Pausa di quaranta minuti e poi via: è il momento di Dierks Bentley. Il cantante dell’Arizona sta vivendo un periodo magico grazie al singolo I Hold On e qui a Londra era molto atteso. Il suono è come sempre abbastanza rock, con basso e batteria che pompano e il pubblico de The O2 Arena, composto come dicevamo per la maggior parte da giovani, sicuramente apprezza brani come Tip It On Back, Lot Of Leavin’ Left To Do, Waht Was I Thinkin’ e Free And Easy (Down The Road I Go). Molto divertente il siparietto con una ragazza presa tra il pubblico e portata sul palco a suonare la chitarra. Da sottolineare infine il tributo ai Pink Floyd con una versione country di Wish You Were Here e la cover di Hey Brother di Avicii che onestamente mi è piaciuta molto di più dell’originale. Show di un ora abbondante, suono potente e pulito e atmosfera sempre più calda. La pausa arriva al momento giusto, anche perchè tra 40 minuti, tocca alle Dixie Chicks. le sorella Martie Erwin Maguire e Emily Erwin Robison e la lead vocal Natalie Maines (figlia del produttore Lloyd Maines) sono sicuramente una delle migliori bands femminili della storia della musica country e qui a Londra hanno dimostrato ancora una volta la loro classe, tanto che lo stesso Zac Brown le ha salutate come “My favorite band”.Stratosferica la scaletta: Cowboy Take Me Away, Goodbye Earl, Lubbock or Leave It, Ready To Run, The long Way Around e ovviamente Sin Wagon e Wade Open Space hanno investito i 20.000 dell’Arena come un fiume in piena e la stupenda voce di Natalie riesce ancora ad incantare. Sempre ribelli come ai bei tempi, le tre ragazze del Texas hanno voluto rendere un omaggio al discusso video di Miley Cyrus interpretando alla loro maniera Wrecking Ball. Un grande concerto che lascia il rimpianto se si pensa che da tempo le Dixie Chicks hanno deciso di non incidere nuovi albums e si riuniscono solo in occasioni particolari. Solita pausa e con una puntualità a cui noi Italiani non siamo purtroppo abituati arriva il momento di Zac Brown e la sua band. Alfiere di un genere musicale definito dallo stesso Zac “country-Southern rock-bluegrass-reggae-jam”, lo show del singer/songwriter della Georgia paga un grosso tributo all’album Uncaged sia in termini di brani proposti (Jump Right In, Uncaged, Goodbye In Her Eyes e Island Song) sia in termini di sonorità. Probabilmente il fatto di trovarsi lontano dagli Stati Uniti ha indotto la band ad adottare un suono più rock e infatti anche i “classici” (Toes, Chicken Fried, As She’s Walking Away e Whiskey’s Gone) hanno arrangiamenti molto southern.Comunque lo show è incredibile e Zac si concede anche una passeggiata tra il pubblico in delirio. Arriva il momento dei bis e la band, pagando un ulteriore tributo alla copertina dell’album Uncaged, si presenta sul palco in versione scheletri mascherati fosforescenti per un finale carico di rock e sudore. Una giornata stupenda, ricca di buona musica in un ambiente perfetto per questo tipo di manifestazioni. Valeva la pena di venire a Londra anche solo per oggi ma domani tocca a Chris Young, The Band Perry, Rascal Flatts e soprattutto Brad Paisley. (Gianluca Sitta)